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“Strumenti musicali dell’India”
 

L’India ha prodotto nei secoli un’infinità di strumenti musicali che partono dalle antiche percussioni alla grande famiglia dei raffinati liuti, strumenti a fiato e tante altre innumerevoli categorie dalle forme e sonorità più svariate.

Alcuni rappresentanti della tradizione strumentale musicale dell’India, sono i seguenti: 


Sitar

 

E’ una specie di liuto antico che in origine era dotato di tre corde (Si = 3 ) (Tar = Corde), ed  è una combinazione della Vina indiana e del Tamburo persiano, è stato inventato dal famoso musicista Amir Khusrau vissuto nel XIII sec. alla corte dell’allora sultano di Delhi. Nella versione più moderna utilizza solitamente venti corde delle quali tredici simpatiche (poste di sotto le sette principali), vibrano per simpatia pizzicando le altre sette, grazie ad un anello metallico chiamato (mizrab) che s’infila nell’indice della mano destra. Il lungo manico è di legno, mentre la cassa acustica è costituita da una zucca tagliata a metà, svuotata e lasciata essiccare a lungo. Un sottile strato di legno è utilizzato come coperchio che diventerà poi la tavola armonica dello strumento. I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corna di cervo o di bufalo. I maestri liutai più esperti e rinomati costruttori di Sitar, vivono prevalentemente nel Nord dell’India: Calcutta, Benares ed infine Delhi.

 

 


 

Surbahar

 

La sua forma si assomiglia a quella del Sitar ma di dimensioni più grandi, la tonaltà del suono è notevolmente più bassa rispetto a quella del Sitar. Sulla parte superiore del manico, posta nel retro, solitamente è applicata una seconda cassa armonica fatta con una zucca o in legno. Nella parte finale del manico, una testa di cigno o di drago ne fanno da ornamento. Per la caratteristica del suono di questo strumento, è utilizzato per esprimere le atmosfere dei Rāga secondo lo stile d’espressione musicale tra i più antichi (Druphad). Ha come cassa armonica una grande zucca dalla forma schiacciata a differenza di quella del Sitar che è tondeggiante.

Il numero delle corde sono solitamente venti delle quali sette superiori e tredici di risonanza.

“Il modello di Surbahar raffigurato nell’immagine affianco, è stato realizzato dal grande Maestro liutaio Shri Radha Krishna Sharma di Benares, ed è uno dei suoi ultimi strumenti musicali che ha realizzato poco tempo prima della sua morte fisica. Colgo l’occasione per offrire i miei umili omaggi al grande Maestro, che ancora oggi  desidero ringraziare pubblicamente per la preziosa eredità che ha lasciato a noi musicisti, per tutti gli strumenti musicali di pregiata qualità, materializzati negli anni in questa dimensione terrena grazie le sue esperte mani”.

 

                                                                                               Krishna Das

 

 

 


 

Shri Radha Krishna Sharma e Krishna Dās

Benares (India) - 1982

 

 


 

Shri Radha Krishna Sharma

(laboratorio di Benares)


 

Tambura

 

E’ una specie di liuto bordone, come forma simile al Sitar ma privo di tasti incurvati lungo il manico. Le corde variano da quattro a sei, i modelli più sofisticati possono essere provvisti anche di una serie di corde simpatiche.

L’intonazione è regolata attraverso le chiavi o piroli che si trovano nella parte superiore del manico di legno e per rifinire l’accordatura sono utilizzati dei piccoli registri in osso posti alla base della tavola armonica. Il suono riprodotto dal Tampura è circolare ed armonioso. Solitamente viene suonato per creare un sottofondo (bordone) nei brani musicali strumentali e soprattutto per il canto. Oggigiorno si possono trovare svariati modelli di Tampura, anche dalle forme che si allontanano da quella più classica, più conosciuta.

 

 

 

Esraj

 

Esistono in India numerosi strumenti ad arco. L’Esraj, è tipico dell'India settentrionale dal suono dolce e delicato. Apparso in India durante la dominazione musulmana, unisce i caratteri del Sitar e del Saranghì, E’ dotato di un manico con 19 capotasti mobili e di 15 corde a risonanza simpatica (dipende dai modelli). Il ponticello in osso dove poggiano tutte le corde dello strumento, è posizionato sulla tavola armonica che è di pelle. E’ Antenato del Dilrubha che ha dimensioni leggermente più grandi ed il suo suono tende a toni più bassi.

 

 


 

 

Tara Shenai

 

E’ un ibrido tra l’Esraj e lo Shenai (strumento a fiato). Il suono particolare di questo strumento è dato dal piccolo accessorio che viene montato alla base della cassa armonica, appare come un piccolo grammofono che tramite una specie di uncino aggancia la prima corda dell’Esraj. Suonando la prima corda, grazie lo sfregamento dell’archetto, la vibrazione viene trasmessa alla membrana interna del piccolo “grammofono” che ne riproduce il suono facendolo fuoriuscire amplificato tramite la trombetta che appare sulla parte frontale dell’accessorio.
 

 

 

 

 

Saranghi

 

E’ uno strumento ad arco, ha quattro corde principali che suonandole tramite l’archetto, fanno risuonare le molteplici corde di risonanza. Il corpo dello strumento è fatto con legno ed un pezzo di pelle funge da tavola armonica. Le corde principali poggiano su di un ponticello in osso ed il ponticello è posizionato direttamente sulla pelle, le corde simpatiche poggiano su due piccoli ponticelli posti sulla parte superiore del manico. Le dimensioni del Saranghi non sono grandi, il manico è liscio a forma di rettangolo. Sul fianco del manico vi sono le chiavi per accordare le corde di risonanza. Le quattro corde principali sono fatte di budello mentre quelle di risonanza sono di metallo. Il suo suono armonioso e melodioso, si avvicina notevolmente alla voce umana. Viene spesso utilizzato per accompagnare la voce dei cantanti classici, ma anche ascoltato nell’assolo offre sensazioni e stati d’animo profondi.

 

 

Santoor

Il Santoor a percussione è un Salterio con cassa armonica, le cui corde vengono percosse da martelletti di legno. Fu importato in Europa dal Medio Oriente nell’XI sec. da dove fu in seguito introdotto nell’Estremo Oriente verso il 1800.

Troviamo suoi predecessori in Germania (Hackbrett), in Francia (Tympanon) ed Inghilterra (Dulcimer). E’ provvisto di ponticelli mobili sotto ogni corda; ogni nota è formata da gruppi di 3 o 4 corde.

E’ uno strumento che viene suonato prevalentemente nel Nord dell’India, in modo particolare nella regione del Kashmir.

 


 


Harmonium
 

L’harmonium indiano è una versione più semplice del modello brevettato da Debain a Parigi nel 1848. E’ uno strumento ad ancia libera generalmente dotato della lunghezza di 3 ottave con due o più file di ancie per ottenere la combinazione delle varie tonalità in ottave diverse. Ha anche dei bordoni fissi in varie tonalità. Vi sono diversi modelli, dai più semplici a quelli più complessi che offrono un maggior numero di combinazioni di timbriche. Per suonarlo, si usa la mano sinistra per attivare il mantice posto nella parte posteriore del corpo dello strumento, la mano destra si usa per la tastiera. Viene generalmente utilizzato per accompagnare il canto.

 



Sruti box

Ha le caratteristiche sonore e meccaniche dell’Harmonium, però non è dotato di tastiera e le sue dimensioni sono più piccole. Ha delle ancie fisse che vengono aperte manualmente per regolare l’intonazione desiderata.

Si potrebbe definire "la tampura ad ancie" e viene utilizzato come bordone fisso, assolve il compito d’armonizzatore e viene generalmente utilizzato per accompagnare la voce.

 


 

Tabla

E’ sicuramente la percussione indiana più conosciuta nel mondo. E’ composta da due percussioni abbinate insieme per essere suonate contemporaneamente, per offrire due tipi di suoni diversi; uno dalla timbrica alta e legnosa, l’altra dal suono basso, più cavernoso. Le pelli di questo strumento, poggiano su dei contenitori simili a dei vasi. Il pezzo che si suona con la mano sinistra “bhayan   (suono alto) è fatto in legno a differenza del pezzo che si suona con la mano destra “dhayan” (suono basso), è fatto in metallo o in coccio.

 


 

 

Dhol - (Mridanga)

 

Tamburo a cilindro dal corpo in terracotta, con una delle due pelli di dimensioni molto ridotte, caratteristica questa, che gli permette di avere una sonorità molto acuta. E’ conosciuto anche con il nome di Mridanga e le sue origini del Bengala.

In India viene usato molto nei canti devozionali in modo particolare nella tradizione Vaisnava da “Maha Vishnu”.

 


Packawaj
 

Da questo tamburo a cilindro è nata la Tabla. Nel settore classico della musica indiana è la percussione più antica, infatti, oggi viene usata prevalentemente nel canto Druphad (stile risalente alla cultura Vedica). Il suonatore di Packawaj è dotato di tecnica sopraffina quanto il suonatore di Tabla, conservando però ben chiare differenze d’impostazione. Sulla pelle più grande, quella destinata a provocare il suono basso, viene applicata al momento di suonare la percussione, una specie chapaty (pane Indiano), trattasi di un impasto fatto con acqua e farina. Il musicista applicando l’impasto sulla pelle farà in modo da ottenere un suono basso, cupo e breve.

 




Dholak
 
Questo tamburo a cilindro è dotato di due pelli, una libera di diametro più piccolo ed una di diametro maggiore con della pasta (masala) al suo interno che la caratterizza di un suono più basso. Le pelli vengono tese ed accordate tramite anelli metallici regolabili.
Percussione folk per eccellenza, viene usato molto nei canti devozionali (bhajans) e nella musica folklorica. Nel periodo che anticipa la festa del Mahashivaratri, festività in onore alla divinità (Shiva) e in occasione della festa Holi in onore alla divinità (Krishna), è facile incontrare per le strade delle cittadine e dei villaggi indiani venditori ambulanti di Dholak, che per richiamare l’attenzione degli eventuali acquirenti, suonano la percussione creando un’atmosfera festosa. Rientra sicuramente tra le percussioni più popolari del Nord India dove la maggior parte delle famiglie ne possiede una.


 

 

 

 

 

 

 

 

Bansoori

Flauto in bambù con imboccatura traversa, tipico della musica classica indiana.

Esistono diverse misure e secondo della misura, varia l’intonazione più o meno alta o bassa.

 

Suonatore di Bansoori
sulle rive del Gange a Benares.

 


 

 

 









 

 

 

 

 

 


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